Autore: Giampaolo Lai
1. STATUTO E COMPITI DELLA SUPERVISIONE. La supervisione, una delle istituzioni più interessanti in psicoanalisi, assolve tre funzioni principali:
1) pedagogica,
2) terapeutica,
3) amministrativa.
Quanto alla sua funzione amministrativa, la supervisione regola e garantisce l’accesso a un gruppo di affiliazione desiderata. La funzione terapeutica della supervisione si esercita sulle ansie depressive e persecutorie che l’allievo si procura nelle sue terapie. Infine, e forse caratteristicamente, la funzione pedagogica della supervisione permette la trasmissione, rispettivamente l’acquisizione, tra supervisore e allievo, del sapere che ha come sbocco la trasformazione di un apprendista in un esperto nella disciplina della psicoanalisi.
2. UN’OSSERVAZIONE SU CINQUE DECENNI. Lungo i quattro o cinque ultimi decenni, la supervisione ha subito mutamenti decisivi, nella sua pratica, nelle sue ideologie, nelle sue finalità dichiarate, paralleli ai mutamenti che frattanto si osservavano nella psicoanalisi, in particolare nel passaggio dalla psicoanalisi classica alle psicoanalisi non classiche, se ci è concesso utilizzare la contrapposizione mutuata alla dicotomia omofona di logica classica e di logiche non classiche (Priest G., 2000).
3. DAGLI ANNI 1940 AGLI ANNI 1970. LA SUPERVISIONE CENTRATA SUL TRANSFERT. Per i primi due o tre decenni successivi alla seconda guerra mondiale, la psicoanalisi si è presentata, se è possibile schematizzare, nel modo della psicoanalisi classica. Con il termine di psicoanalisi classicaintendiamo la psicoanalisi che ha i suoi pilastri costitutivi:
a) nel concetto di inconscio,
b) nel fenomeno del transfert,
c) nella pratica dell’interpretazione, in definitiva…