Autori: Chiara Barni, Giulia Galli
Prefazione (prima) di Salvatore Cesario
Il 17 maggio del 2003, nel Salone dei 500 di Palazzo Vecchio, evidentemente a Firenze, si è svolto un congresso ambizioso quanto ai risultati che si prefiggeva di raggiungere e che, comunque, almeno sul piano della partecipazione, è stato un vero e proprio successo (il Salone era strapieno); il suo titolo era Una svolta nella verifica dei risultati e dei processi delle psicoterapie.
A suggerire ai noi, promotori del convegno, che una “svolta ci fosse stata erano alcuni elementi tra i quali soprattutto i seguenti:
– in primo luogo il risultato della meta-meta-analisi di Lester Luborsky che aveva, da poco, confermato il risultato della metaanalisi di più di trenta anni prima; che, cioè, non c’era nessuna differenza, dal punto di vista dei risultati, tra il ricorso ai vari “approcci” psicoterapeutici;
– in secondo luogo, l’ingresso sulla scena internazionale e nazionale del “movimento EST (Empirically Supported Treatments)”; tali trattamenti (treatments) vengono anche definiti evidence-based (tradotto in italiano: “basati sull’evidenza”; torneremo sull’“evidenza”).
Non è il caso che qui riportiamo i vari modi di affrontare la questione “svolta”-sì-o-“svolta”-no; gli Atti del congresso sono reperibili…