Autore: Salvatore Cesario
L’autore di questa ricerca, Alessandro Remorini, per otto anni, è stato operatore volontario di Charlie Telefono Amico, servizio di counseling telefonico rivolto, in particolare, a persone con problemi legati ad alcol, droga, AIDS.
Scopo di questa ricerca era tentare una risposta alle seguenti domande:
1. come funziona veramente Charlie Telefono amico (inteso anche come rappresentate delle molte altri iniziative similari)?;
2. se Charlie Telefono Amico ha potenzialità terapeutiche, quali “processi”, cioè, quali “tecniche” ne assicurano l’espletazione?
Per rispondere a queste due domande l’autore ha proceduto come segue:
a. ha registrato un numero rilevante di telefonate (il numero esatto è 23), incidendo le chiamate fatte da utenti cosiddetti ”abituali” o quelle che non sono apparse, al riascolto, sufficientemente “tipiche”;
b. successivamente le ha trascritte;
c .successivamente ne ha scelto una per un approfondimento.
Perché quest’unica? Perché è una telefonata particolarmente caratterizzata da poter rappresentare un “campione”, non quantitativo ma qualitativo, delle telefonate che normalmente si ricevono. Infatti,
1. essa è molto ricca di eventi conversazionali, avendo una durata di circa un’ora e quaranta minuti;
2. è una telefonata d’emergenza, in quanto la richiesta dell’utente riguarda un aiuto nel corso di un tentativo di suicidio;
3. inoltre, esibisce la reazione tipica – o una delle reazioni tipiche – dell’operatore di Charlie Telefono Amico e una significativa contro-reazione dell’interlocutore. (La telefonata in questione è stata condotta dall’autore, Alessandro Remorini; l’esame approfondito di essa ha comportato, quindi, uno sforzo personale non indifferente; una sorta di “pezzo” di analisi personale; un sopralluogo significativo su una pratica che gli ha rivelato a poco a poco molta della sua complessità)…