Autore: Salvatore Cesario
Una giovane ventiquattrenne viene a consulenza, inviata dallo specialista neurologo. Non sono in grado di utilizzare lo sbobinato del primo incontro non avendolo potuto registrare; virgoletto le parole e le espressioni che ricordo con sicurezza essere state pronunciate dalla giovane o da me.
Lucia descrive due gruppi di episodi. Fin dall’inizio ci tiene a precisare che tali episodi insorgono “senza motivo” (perlomeno conscio), e che non è, quindi, in grado di “controllarli”.
Un primo episodio del gruppo dei più vecchi, risale a quattro mesi fa; in Inghilterra, in compagnia di amici, si fa una canna (se ne è fatta solo un’altra anni prima); a un certo punto chi ha confezionato la canna le dice che ci ha messo qualcosa di “strano”: lei sta subito molto male perché immagina che le succederà qualcosa che non potrà “controllare”: male di stomaco, male di testa, bisogno di sdraiarsi, caduta per terra. Gli amici si spaventano, alcuni vorrebbero portarla in ospedale: alla fine si riprende. Gli episodi successivi (sempre del 1° gruppo) sono: sudorazione, accelerazione del battito cardiaco, forte male allo stomaco, che sale fino a raggiungere la testa; ad un certo punto avviene una sorta di ribaltamento del cervello. Tali episodi avvengono in assenza di persone note.
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