Autori: Salvatore Cesario (a cura di), Pasquale Arcudi, Chiara Ferroni
Spenderò, per presentare questo testo, molte meno parole di quante ne abbia mai spese per presentarne altri.
Perché?
Perché, in questo caso, si tratta di due tesi che i valorosi, diamo la precedenza alla signore, Chiara Ferroni e Pasquale Arcudi, hanno
fatto da sé; cioè, recependo alcune “dritte” che avevo la possibilità e anche il dovere di dar loro, ma lavorando sempre con grande
autonomia loro (e mia).
Non è un caso frequente. Almeno nel mio settore che è quello della psicologia dinamica.
Più volte, e con una certa meraviglia, mi sono domandato come mai la psicologia dinamica risultasse così difficile agli studenti.
Non a tutti. Alcuni eccellono.
Ma nella mente della gran parte essa “non cape”. Detto in altri termini, la gran parte non la “capiscono”. (La radice è sempre la stessa; si tratta di “capacità” di posti – il Cristo, mentre ascendeva al cielo, assicurava ai discepoli che nella casa di suo Padre c’erano molte stanze! – per ospitare uomini o cose o concetti)…