Stiamo salendo (a Fès) verso il cimitero musulmano, quando mi capita di fotografare un gruppo di ragazzi arrampicati su di un albero. Quando si accorgono di me, si immobilizzano. Poco dopo vedo che uno di essi mi sta fotografando col cellulare. Mi metto in posa scherzosa. Applaudono! E si mettono a fotografarmi a loro volta con in vari cellullari.
E io mi metto in posa!
Erompono in un urrà generale (non ricordo che cosa abbiano fatto con le mani; forse il segno a V, indicante vittoria; forse il segno a pollice, indicante approvazione).
Poco oltre, tre ragazzi si sono arrampicati su uno spunzone di roccia. Faccio per fotografarli! Mi gridano la loro riprovazione. E chiedono soldi.
Interviene Marco e nega sia i soldi che la fotografia.
“Perché non mi hai fatto fotografare a prezzo di qualche soldo? – gli dico a ridosso –. Vedi, sarebbe stato come una volta gli americani con gli sciuscià! Questi ultimi si tuffavano in mare per andare a recuperare le monete gettate dagli americani!”